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Siamo a Cornalba, paese della Val Serina, sulla cosiddetta “Via Alta” della Via Mercatorum.

Chiesa di San Pietro a Cornalba. Sullo sfondo il Monte Zucco o Gioco

Qui, il 25 novembre 1944 e nel successivo rastrellamento fascista del 1° dicembre, morirono 15 partigiani della Brigata Giustizia e Libertà XXIV maggio.

“Verso le sette e trenta del mattino del 25 novembre 1944 inizia un rastrellamento in val Serina al comando del capitano Aldo Resmini. La colonna risale la valle e appena prima della frazione di Rosolo incrocia e blocca la corriera di linea Zambla-Bergamo. Mentre si compie la perquisizione dei passeggeri, sopraggiunge la seconda corriera, che abitualmente seguiva la prima di pochi minuti. Vengono fermati, riconosciuti e uccisi sul posto i partigiani Giuseppe Biava, Barnaba Chiesa e Antonio Ferrari.
Poi la colonna fascista si divide in due gruppi: il primo prosegue per Serina dove molti uomini e giovani del posto si danno alla fuga e riescono a trovare rifugio nei boschi; il secondo si dirige verso Cornalba dove si trova la sede del comando della Brigata Giustizia e Libertà XXIV maggio.
I partigiani fuggono verso le pendici dell’Alben, ma il fuoco delle mitragliatrici fasciste è intensissimo e per due ore si attende il cessate il fuoco al termine del quale ha inizio il rastrellamento nei boschi.
A Cornalba erano caduti il comandante della Brigata Giustizia e Libertà 24 Maggio Giacomo Tiragallo “Ratti”, i fratelli Gino e Piero Cornetti, Franco Cortinovis, Giuseppe Maffi, Callisto Sguazzi “Peter”, Battista Mancuso.
Una settimana più tardi il primo dicembre 1944, una nuova azione di rastrellamento a Serina provoca la morte di altri cinque partigiani: Celestino Gervasoni, Mario Ghirlandetti e i russi “Carlo”, “Michele” e “Angelo”.”

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Sezione Valle Brembana

Ogni anno l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia organizza una commemorazione in onore di questi giovanissimi uomini morti in nome di ideali di libertà che oggi appaiono quasi scontati, ma che sono stati una conquista pagata in molti casi al prezzo della vita stessa.
Un monito comune quello dei sindaci di Cornalba, Serina, Ranica, Calvenzano e Romano di Lombardia e dei presidenti dell’ANPI Lombardia e Valle Brembana che sono intervenuti: la commemorazione non può limitarsi al solo ricordo del passato, ma ha il dovere di essere sguardo attento al presente per preparare un futuro migliore.

Tullio Montagna, presidente ANPI Lombardia, sottolinea la natura plurima e composita della Resistenza rappresentativa di tutte le categorie sociali, di tutti i mestieri e di ambo i sessi. Come onorare sempre questo esempio di coesione nella lotta e questo sacrificio? Cosa possiamo fare oggi perchè tutto ciò non sia solo un terribile episodio da ricordare? La battaglia di oggi è contrasto fermo al fascismo, è difesa della Costituzione, giusto approccio al fenomeno della migrazione e rilancio sapiente dell’Europa di Ventotene.

Monumento ai caduti partigiani della Brigata XXIV maggio

I 15 partigiani uccisi a Cornalba

La commemorazione è stata preceduta e si è poi conclusa con l’omaggio alle lapidi dei partigiani Paolo Sonzogni a Zogno, Antonio Ferrari e Barnaba Chiesa a Endenna, Mario Maini ad Ambria, Giovanni Zelasco e Norberto Duzioni ad Algua, Giuseppe Biava, Barnaba Chiesa e Antonio Ferrari a Rosolo, Pietro e Luigi Cornetti nel cimitero di Cornalba, Carlo, Michele e Angelo, soldati russi nel cimitero di Serina.
In apertura la riflessione di Mons. Goffredo Zanchi sulla storia che offre buoni esempi da conoscere, punti di riferimento per una buona condotta.

Targa inaugurata davanti al monumento ai caduti partigiani della Brigata XXIV maggio

Non potevano mancare nel giorno della memoria i canti partigiani. Grazie a Gli Zanni di Ranica per questo contributo irrinunciabile.

BELLA CIAO

 

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